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In un momento quanto mai problematico come quello attuale di difficile congiuntura economica, l’accesso al credito per i privati e per le piccole e medie imprese si rivela quanto mai ostico. Quando si è in difetto della liquidità necessaria per realizzare un piccolo o un grande progetto nella vita familiare o nelle dinamiche professionali e si ha la consapevolezza dell’attuale atteggiamento prudente (per non dire diffidente) degli istituti di credito nell’aprire i rubinetti del credito, il primo interrogativo che ci si pone è se sia più opportuno rivolgersi, ai fini del buon esito della richiesta, ad una finanziaria o ad una banca.

Preliminarmente va detto che entrambe questi soggetti sono abilitati ad operare nel settore del credito, si tratti della concessione di mutui ipotecari, di prestiti personali, di accesso al credito al consumo o dell’emissione di carte revolving. Va aggiunto, però, che una serie di fattori possono condizionare significativamente e a volte irrimediabilmente l’accesso al credito: dall’età del richiedente alla sua capacità reddituale, passando per la situazione occupazionale instabile o atipica e per l’incapacità di fornire le specifiche garanzie eventualmente richieste. Anche i sistemi di informazione creditizia possono dilatare oltremisura i tempi di erogazione o generare una insanabile situazione di stallo: ad esempio, non è infrequente ricevere un aprioristico diniego da una banca perché risulta un’istruttoria già in corso presso un altro istituto di credito.

Rivolgersi alla banca presso la quale si è titolari di un conto corrente e con la quale si è consolidato un rapporto di lungo corso potrebbe essere, almeno sulla carta, una soluzione di buon senso. Tuttavia una serie di fattori, come un rapporto di lavoro a tempo determinato o l’assenza di un garante, possono in concreto precludere l’accesso al credito. In queste ipotesi le finanziarie (vedi), per intrinseca natura realtà più flessibili e dinamiche, manifestano una maggiore propensione a dare fiducia alla nuova clientela, indipendentemente dalla sussistenza di rapporti instaurati nel passato e senza preclusioni connesse alla presenza di fattori ostativi legati ad un rapporto di lavoro atipico.

Anche in base al tipo di finanziamento richiesto le considerazioni potrebbero cambiare: se la banca è per antonomasia il soggetto a cui le imprese si rivolgono per ottenere cospicue somme di denaro, le finanziarie offrono forme di finanziamento per far fronte a spese improvvise ed imprevedibili o per soddisfare un’esigenza voluttuaria che altrimenti sarebbe destinata a rimanere inappagata.